Intervista Anica-Dumitrita Vieru

Nel concerto svoltosi il 7 novembre 2017 presso il Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Torino la violinista Anica-Dumitrita Vieru si è esibita assieme a giovani musicisti torinesi: il Trio Astra e il pianista Federico Tibone. La vincitrice della borsa di studio in memoria di A. Maria Tabusso finanziata dalla socia della De Sono Malvina Tabulo Sella è nata a Chișinău (Moldavia) nel 1990, ha studiato nel Conservatorio della sua città con Boris Dubosarschi e poi nel Conservatorio «G. Cantelli» di Novara, diplomandosi nel 2011 con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Enrico Groppo. Con il sostegno della De Sono si sta perfezionando in Svizzera presso Musik Studio a Bülach con Anna Dzialak Savytska e Dora Schwarzberg. Dal settembre 2017 si perfeziona anche a Ginevra con Sergey Ostrovsky. È stata premiata in numerosi concorsi internazionali. Ha collaborato con la CEI Youth Orchestra e con la NJO International Orchestra e si è esibita in numerosi concerti sia come solista sia in varie formazioni da camera.

Come è arrivato il violino nella tua vita?

Nella mia famiglia non c’era nessun musicista. Un giorno i miei genitori sono arrivati a casa con una scatola con un violino. Avevo 6 anni. Ero molto entusiasta, non immaginavo cosa mi aspettasse. L’inizio per i bambini è sempre difficile. Il suono che produceva il piccolo violino era stranissimo. Adesso sto lavorando con i bambini. È veramente difficile trovare un suono bello che piaccia anche a loro. La mia prima insegnante Marianna Toffan era molto rigida fino al terzo anno. Per quasi un anno piangevo dopo le lezioni, ma non pensavo ad arrendermi mai. Un giorno mi sono resa conto che nonostante tutto grazie a lei ho imparato ad amare lo strumento.

Raccontami di Dora Schwarzberg e Sergey Ostrovsky.

Anche lei è di origini moldave! Sono veramente contenta di avere l’opportunità di studiare da una professoressa di livello internazionale. Grazie alla sua ricca esperienza professionale ho imparato tanti segreti musicali. Lei rimane per me una persona di grande cuore, sempre disponibile per gli allievi.
Ho conosciuto Sergey Ostrovsky due anni fa quando ho fatto l’ammissione per il mio secondo Master. Gli ho chiesto un appuntamento. Ho suonato e mi ha preso nella sua classe. Sono molto contenta. Ha tanta esperienza con l’orchestra. Posso apprendere tante cose da lui.

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A parte gli studi con Sergey Ostrovsky di che cosa ti occupi a Ginevra?

Sto insegnando in una scuola di Ginevra, perché sto facendo un master in pedagogia. Per me l’insegnamento scolastico viene valutato come uno stage. Per due giorni alla settimana faccio i corsi di teoria. Mi sveglio alle 4, passo 2 ore e mezza in treno per arrivare a Neuchatel, la seconda sede del conservatorio di Ginevra.

Quando trovi tempo per il tuo violino?

Quando sono a casa metto la sordina e studio fino a mezzanotte. Devo suonare il violino ogni giorno, anche se sono stanca. Non c’è una regola minima. Magari studio mezz’ora un passaggio, ma sono molto concentrata in quel momento.

Da sempre la tua formazione musicale risente dell'influenza inevitabile della scuola russa. Quali sono le caratteristiche che la distinguono dalle altre scuole strumentali?

Tutti, se leggi tutte le biografie dei musicisti russi, Vadim Repin, David Oistrakh, studiavano tanto. Per questo la scuola russa è famosa. Lì studi tantissimo finchè non svieni. C’è un segreto. Io facevo otto ore al giorno, ma non per dovere, perché mi piaceva. Adesso tutti scrivono che non c’è bisogno di studiare tanto. Bastano due ore concentrati. Anche Heifetz lo diceva: più di quattro ore al giorno non servono: la testa non funziona. Ha ragione. Ma a che età? Adesso quando sono impegnata, mi accorgo che non ho molto tempo e cerco di fare il massimo anche in quindici minuti. Magari questo sistema russo è sbagliato, e sarebbe meglio studiare solo due ore al giorno ma con la testa. Ma spiegarlo a un bambino è difficile.

Sei premiata in molti concorsi internazionali. Che cosa ti lascia questa esperienza?

Dopo la scuola musicale ho studiato nel liceo nella classe di Galina Buinovsky, la professoressa che ha formato i migliori violinisti. Da lei ho imparato tanto. Ho partecipato a tutti i concorsi che c'erano, in Romania, Bulgaria, Russia. Ogni mese facevo due concorsi. Ovviamente, era stressante. Ma sentivo anche tanta adrenalina.  Il fatto che la tua insegnante ti proponga un concorso, è già una cosa buona. Mi piacciono i concorsi, è una scuola di vita.

Quali sono i tuoi modelli musicali più elevati?

Non posso dirti i nomi, perchè non sono molto focalizzata su qualche musicista in generale.
Mi piace Janine Jansen. Ha un bellissimo suono, una tecnica eccellente, mi piace come costruisce le frasi. Spesso fanno confronti con la violinista di origini moldave Patrizia Kopatchinskaja. Lei invece da un punto di vista musicale va contro le regole tradizionali. Delle volte mi chiedo perchè non lo faccio anch’io?

Qual è il concerto per violino che ti piace di più?

Da bambina il concerto che amavo di più era il primo di Dmitrij Shostakovich, dedicato a Oistrakh. L’ho suonato a scuola, poi con l’orchestra. Poi c’è l’altro concerto per violino op.35 di Erich Wolfgang Korngold, il compositore austriaco, naturalizzato americano, che mi piace tantissimo.

Sei nata a Chisinӑu. Potresti descrivere un po’ la musica del tuo paese?

Da noi in qualsiasi concerto che vedi sulla tv c’è sempre musica folk. Queste cose ti prendono l’orecchio. Io sentivo questa musica e andavo a cercare le melodie a casa. Leutarii, il gruppo folk più famoso in Moldavia, è formato da tutti maschietti vestiti in bianco.

Senti le tracce della musica folclorica nella tua interpretazione?

Non so. Io capisco questa musica. Per esempio la musica di Bartók mi viene facile da capire e da suonare, non trovo difficoltà  nel passare da 2/4 a 5/8. Anche se si tratta della musica di Stravinsky, Prokofiev nella quale si trovano tanti temi folk. La conoscenza della musica folclorica mi aiuta molto!

Come ti immagini il tuo futuro? In quale campo musicale vorresti realizzarti: cameristico oppure solistico?

Mi immagino il mio futuro pieno di musica da camera e d’orchestra. Sono due direzioni che amo tanto. Ovvio che qualsiasi musicista ha dei pensieri, o magari li ha avuti: vuole fare una carriera da solista, ma purtroppo è una cosa che non è per tutti. In campo musicale bisogna impegnarsi molto per diventare solista. A me piace di più fare musica da camera! Tantissimo! È per questo che sono venuta a studiare a Torino. Qui realizzo tanti progetti di musica da camera. Questo è il mio sogno realizzato, che continuerò a vivere.

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Elena Belova