La De Sono nacque ufficialmente nel 1988. La denominazione viene dall’incipit – «De Sono» appunto – di una lettera di Marsilio Ficino, dedicata ai poteri della musica. Il sostegno alla definizione dello statuto venne da Luigi Nono, che aiutò Francesca Gentile Camerana, fondatrice dell’Associazione, a identificare i tre principi fondanti della De Sono: il conferimento di borse di studio a giovani musicisti meritevoli, il sostegno alla giovane musicologia, l’attività concertistica dedicata ai borsisti.

Il primo grande concerto della De Sono fu dedicato proprio a Nono con il Solistenchor di Friburgo il 25 marzo del 1990. Da allora l’attività dell’Associazione non ha più conosciuto soste e si è focalizzata su quattro obiettivi fondamentali: il sostegno ai musicisti nel loro ciclo di perfezionamento, un’attività concertistica pensata per mettere in vetrina talenti emergenti, la pubblicazione delle migliori tesi di laurea e dottorato discusse in ambito musicologico, l’istituzione di masterclasses in autonomia e in collaborazione con il Conservatorio «G. Verdi» di Torino, e la promozione di una serie di progetti sul fronte educational, rivolte a target differenti, ma sempre con una particolare attenzione all’educazione all’ascolto.

Nel corso della sua storia la De Sono ha assegnato 294 borse di studio, offrendo a giovani musicisti le risorse per studiare in Italia, ma anche all’estero: in molti paesi Europei, in Giappone, in Canada e negli Stati Uniti. Alcuni di loro hanno avuto la possibilità di frequentare storiche accademie musicali: l’Universität für Musik di Vienna, il Mozarteum di Salisburgo, l’École Normale «Alfred Cortot» di Parigi, la Julliard School di New York, il Conservatorio «Čajkovskij» di Mosca, o l’Accademia di Santa Cecilia a Roma. E molti di questi musicisti hanno intrapreso carriere luminose.

Nella storia concertistica della De Sono spiccano alcuni eventi: l’appuntamento cameristico del 1991, con due future prime parti del Teatro alla Scala, le sette esecuzioni organizzate nel 1996 nell’ambito del Primo Salone della Musica, o il recente ritorno del Trio Johannes, ormai divenuto un’eccellenza internazionale. Nel corso degli anni la De Sono ha anche invitato illustri formazioni europee, quali l’Arnold Schönberg Chor o il Coro di voci bianche di Budapest, ha messo in piedi progetti monografici dedicati ad autori o repertori che hanno fatto la storia della cultura occidentale, e ha profuso un notevole impegno nella direzione della musica contemporanea. Tra le iniziative più rilevanti in questo senso si annoverano il concerto del 1997 dedicato a Fabio Vacchi, gli appuntamenti con il Quartetto Arditti  e con il Quartetto Lyskamm per la musica da camera di Marco Stroppa, e la serie di eventi intitolata «Ritorno al futuro» con sistematici confronti tra i grandi autori dello scenario contemporaneo e i loro modelli. 

Anche i progetti editoriali sono in cima alle priorità della De Sono. Ad oggi il catalogo delle pubblicazioni comprende più di 50 titoli, tra tesi, saggi e repertori iconografici. Quest’attività ha coinvolto nel corso degli anni quattro differenti editori specializzati, e attualmente prevede una collaborazione con la casa editrice Libreria Musicale Italiana.

Il successo di quest’iniziativa è testimoniato dal notevole interesse riservato alle pubblicazioni De Sono dalle riviste di settore, ma anche da emittenti radiofoniche nazionali e internazionali. Molti di questi testi sono stati acquisiti dai principali poli di raccolta del sapere internazionale, quali la Bibliothèque Nationale de France, la University of Chicago Library o la British Library di Londra.  

Nel 2007 tutta la comunità musicologica ha seguito con attenzione il lavoro svolto dalla De Sono sull'archivio dell'Accademia Filarmonica-Società del Whist: la catalogazione digitale delle raccolta di partiture eseguite al Teatro Regio intorno alla fine del Settecento, a cui ha fatto seguito la prima esecuzione moderna dell’Annibale in Torino di Paisiello, corredata di pubblicazione monografica e relativa incisione.

La De Sono è impegnata anche direttamente nell’organizzazione di masterclasses e cicli di perfezionamento. Nel 2005 ha fondato un’Accademia di perfezionamento per strumentisti ad arco, che ha offerto ai suoi allievi la preziosa possibilità di partecipare a un ciclo di concerti orchestrali accanto ai docenti: tutti tutors di fama internazionale che ormai da diversi anni collaborano alle attività formative dell’Accademia. L’Orchestra formata dai tutors e dai borsisti si chiama Archi De Sono, e ha ottenuto spesso esiti di assoluto rilievo: collaborazioni con artisti di fama internazionale quali Thomas Demenga, Alexander Lonquich, Gianluca Cascioli, Massimo Quarta, e inviti da enti prestigiosi quali la Giovine Orchestra Genovese, l’Accademia di Santa Cecilia o il Bologna Festival. Il progetto si è concluso nel 2012.

Dal 2013 è stata avviata anche una collaborazione con il Conservatorio «G. Verdi» di Torino, per la realizzazione di corsi speciali di perfezionamento, rivolti a studenti particolarmente promettenti. Il progetto si è concluso nel 2019.

La De Sono sostiene, inoltre, una serie di progetti in ambito educational con l’obiettivo principale di lavorare sul tema dell’audience development. Come Livemotiv, nuovo progetto realizzato in collaborazione con la Fondazione Giovanni Agnelli, che ha preso il via durante l'anno scolastico 2021/2022 con la finalità di avvicinare i giovani degli istituti superiori al repertorio classico.

A partire dall’anno accademico 2016/2017, invece, al DAMS dell’Università di Torino si svolgono le lezioni-concerto: moderate da Andrea Malvano, portano in aula alcuni musicisti selezionati dalla De Sono, offrendo agli studenti un’occasione per conoscere da vicino gli strumenti musicali e incontrare un artista professionista. Dedicato agli studenti del liceo, infine, il ciclo di lezioni - che si è svolto tra il 2017 e il 2020 - Saper ascoltare, condotto da Paolo Gallarati, sull’ascolto del melodramma attraverso la lettura critica, con ascolti, di una grande opera del repertorio italiano.